a cura di: Elisa Suplina
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“… Si può passare sopra a talmente tante cose quando si ama una persona… Come io amo te…” Così dice Marco rivolto al fidanzato, parlando con la sorella Ilaria e suo marito Dario.
Marco ed Emanuele, ben interpretati da Riccardo Scarafoni che firma anche la regia dello spettacolo e Francesco Venditti, sono due uomini che si sono trovati e si amano, si amano talmente tanto da poter oltrepassare anche gli errori che nella vita di ciascuno possono capitare. Con loro in scena un’ottima Veruska Rossi nei panni di Ilaria e Fabrizio Sabatucci nel ruolo del marito un po’ stordito di lei, Dario.
Vita morte e miracoli è se vogliamo l’incontro che più fa timore: quello in cui ciascuno di noi comprende l’ineffabile finitezza umana, affacciandosi con devastazione all’idea di una morte che non vuole e non può accettare, che infine deve forzatamente riconoscere però come parte della vita, arrivando a coglierne la potenza che le è propria.
Uno spettacolo toccante, specie nella parte finale, con una credibile commozione capace di renderlo esempio concreto di quanto contraddittorie possano essere le umane convinzioni. Se da un lato si cerca di opporsi in ogni modo alla fine della vita, ci si trova poi necessariamente nella condizione di affrontare anche questo evento con la medesima forza.
E su tutto l’amore… L’unico, il solo grande compagno che possiamo abbracciare quando il resto sembra perduto.