L’ISOLA CHE NON C’E’

Italia, 1950. Orfanotrofio S. Patrizio. Nell’istituto alloggiano 15 ragazzini tra i dieci e i quindici anni. La Direttrice della struttura, la Signora Costia, è una donna molto severa.
Ogni momento della giornata è scandito da regole chiare e precise, che lei non dimentica mai di ricordare ai suoi ragazzi e ad ogni violazione di queste regole da parte di qualcuno segue immediata una punizione.

Tra i quindici ragazzi nascono scontri e simpatie. Caratteri differenti scandiscono il tempo tra le loro chiacchierate e i loro scambi d’opinione. Scherzi, confidenze, prove di fuga, incontri con famiglie di affidamento e colpi di scena nella storia tra queste mura.
Ma tutti sono d’accordo su un punto: quella direttrice è cattiva e insopportabile.


Un giorno qualcosa cambia.
 La Direttrice subisce un incidente che la costringe ad un riposo forzato.
 Arriva lei, la Signora P. (Valeria Valeri), così si fa chiamare, è la nuova insegnante, ed è stata assunta per un breve periodo di tempo, finché la direttrice non sarà guarita.
La Signora P. è convinta che si possano ottenere molti più risultati con la dolcezza che con i metodi autoritari vigenti nell’istituto. 
Ma conquistare la fiducia di quei ragazzi non è semplice.
La Signora P. un piano ce l’ha. Insegnerà a quei ragazzi a credere nella vita, nei loro sogni, e a tirar fuori quel “talento” che c’è in ognuno di loro.
 L’isola che non c’è è la storia di una rivincita, di un incontro che può cambiare la vita.

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